Trattamenti sulla Spalla

Alberto Caramagno è specializzato in numerosi trattamenti chirurgici riguardanti la spalla.

La spalla è composta da cinque articolazioni: la sterno-clavicolare, la sub-acromiale, la gleno-omerale e la scapolo-toracica.

L’articolazione principale è la gleno-omerale, formata dalla testa sferica dell’omero e da una zona piatta della scapola chiamata glena. La testa dell’omero è 3 volte più ampia della superficie della glena. Questo rende la spalla l’articolazione più mobile del corpo umano. L’articolazione è stabilizzata da un labbro cartilagineo e da un complesso di legamenti e da un manicotto di tendini che tengono ferma la testa dell’omero contro la glena. Questo manicotto di tendini è chiamato cuffia dei rotatori.

L’enorme mobilità della spalla ne fa anche una articolazione intrinsecamente instabile. È infatti l’articolazione che più facilmente è soggetta alle lussazioni.

L’articolazione acromion-claveare consiste nella giunzione tra la clavicola e la scapola. Essa è stabilizzata da legamenti e comprende un menisco. L’articolazione può essere danneggiata da un trauma o dall’uso protratto.

L’articoalazione subacromiale è lo spazio tra l’apice della spalla (acromion) e la sottostante cuffia dei rotatori. Questa articolazione è la più frequente causa di dolore alla spalla a causa di lesioni o problemi dei tendini della cuffia.

La caspulite adesiva è un disordine della capsula che circonda l’articolazione gleno-omerale in cui la spalla diventa infiammata e progressivamente rigida oltre che molto dolente. La causa esatta è sconosciuta e, se non trattata, i sintomi possono durare fino a 3 anni. Il trauma, certi interventi chirurgici e il diabete sono condizioni favorenti. Raramente colpisce persone sotto i 40 anni.

Il trattamento è quasi sempre non chirurgico e si avvale della fisioterapia e dei farmaci antiinfiammatori. Si può associare la terapia infiltrativa. Nei casi resistenti al trattamento conservativo (20%) è indicato il trattamento chirurgico in artroscopia.

I  legamenti di questa articolazione possono essere danneggiati da un violento impatto, di solito per una caduta sull’apice della spalla.

Nei casi lievi si cura con l’utilizzo di tutori specifici.

Nei casi più gravi si fa ricorso alla stabilizzazione chirurgica.

L’artrosi di questa articolazione può essere molto dolorosa e limitare i movimenti della spalla.

Si può curare con farmaci antiinfiammatori e terapia infiltrativa.

Nei casi più difficili si procede al trattamento chirurgico di cheilectomia (asportazione degli osteofiti) o di artroplastica.

Una lesione dei tendini della spalla si verifica per l’‘usura’ protratta nel tempo, meno frequentemente per un trauma distorsivo della spalla.

Il trattamento chirurgico maggiormente eseguito è la riparazione della cuffia dei rotatori in artroscopia.

In alcuni casi si può curare senza ricorrere all’intervento chirurgico, grazie alla fisioterapia.

Una lesione dei tendini della spalla si verifica per l’‘usura’ protratta nel tempo, meno frequentemente per un trauma distorsivo della spalla.

Il trattamento chirurgico maggiormente eseguito è la pulizia e decompressione dello spazio subacromiale.

In alcuni casi si può curare senza ricorrere all’intervento chirurgico, grazie alla fisioterapia.

I legamenti della spalla possono lacerarsi a seguito di una lussazione. Questa può essere causata da un trauma generalmente indiretto, che comporta la perdita completa dei rapporti articolari.

A seguito di una lussazione la spalla può rilussarsi anche per traumi di lieve entità o per movimenti banali.

Il trattamento chirurgico maggirmente eseguito è la stabilizzazione chirurgica artroscopica.

L’artrosi è una malattia degenerativa dell’articolazione che ne determina la progressiva usura i cui sintomi principali sono il dolore e la rigidità. Essa è spesso associata a gravi lesioni della cuffia dei rotatori.

La cura consiste inizialmente nell’utilizzo dei farmaci antiinfiammatori, ginnastica mirata, uso della borsa del ghiaccio, infiltrazioni con acido ialuronico.

In alcuni casi è necessario ricorrere al trattamento chirurgico con gli interventi di protesi parziale o totale.

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