Trattamenti sull’Anca

Alberto Caramagno è specializzato in numerosi trattamenti chirurgici riguardanti l’anca.

L’anca è l’articolazione composta dalla parte più alta del femore (testa del femore) e dal bacino.
É un’articolazione estremamente mobile e sottoposta a enormi sollecitazioni.
In gergo è una enartrosi, cioè un’articolazione fatta da due parti sferiche, una convessa (testa del femore) e una concava (la parte del bacino chiamata acetabolo).
Essa collega il tronco all’arto inferiore. Le patologie che la riguardano possono essere molto invalidanti e compromettere la capacità di deambulare autonomamente.

L’artrosi è una malattia degenerativa dell’articolazione che ne determina la progressiva usura i cui sintomi principali sono il dolore e la rigidità. Può essere primitiva (senza causa apparente) o secondaria a traumi, displasia congenita dell’anca, malformazioni, malattie reumatiche, infiammazioni, etc.

La cura consiste inizialmente nell’utilizzo dei farmaci antiinfiammatori, ginnastica mirata, infiltrazioni con acido ialuronico.

In alcuni casi è necessario ricorrere al trattamento chirurgico con gli interventi di protesi. Il Dr. Caramagno ha maturato notevole esperienza in questo settore, in particolare sugli interventi di anca con tecnica mini-invasiva, adottando materiali e tecniche di ultima generazione.

Le fratture del femore prossimale (la zona del femore più vicina all’anca) sono tipiche fratture dell’età avanzata. Un ruolo fondamentale è giocato dall’osteoporosi. Traumi ad alta energia possono provocare fratture di questa zona anche nei soggetti più giovani.

Il trattamento è chirurgico nella maggior parte dei casi e consiste nell’impianto di protesi parziali o totali e negli interventi di osteosintesi con chiodi, placche o viti.

La testa del femore è una zona critica dal punto di vista dell’apporto sanguigno. Fratture, terapie farmacologiche, alcune patologie possono compromettere l’apporto sanguigno e far ‘morire’ il tessuto osseo della sua parte più alta. Questo problema col tempo può portare all’artrosi dell’anca.

Nei casi lievi e iniziali si cura con il riposo senza carico, la camera iperbarica, la magnetoterapia e i farmaci antiosteoporotici.

Nei casi più gravi si fa ricorso al trattamento chirurgico.

L’intervento più frequentemente eseguito in questi casi è l’intervento di protesi.

L’algodistrofia è una patologia simile (e probabilmente collegata) alla necrosi della testa del femore e consiste in un mal funzionamento della circolazione microscopica dell’osso. La causa è sconosciuta.

Quando essa colpisce la testa del femore si cura con il riposo senza carico, la fisioterapia, la camera iperbarica, la magnetoterapia e i farmaci antiosteoporotici.

Generalmente il trattamento incruento è efficace.

In alcuni casi la sfericità delle due parti di articolazione che compongono l’anca non è perfetta e il movimento genere attriti abnormi. Questo ‘conflitto’ porta a una maggiore usura della cartilagine e all’infiammazione dell’articolazione. Con il tempo può portare ad una artrosi precoce dell’anca.

Nei casi lievi il trattamento consiste nel modificare l’attività fisica, uso di farmaci antiinfiammatori e condroprotettori.

I trattamenti chirurgici maggiormente eseguiti sono quelli artroscopici che consistono principalmente nel regolarizzare le superfici articolari e ripristinare la loro sfericità.

L’anca a scatto consiste in uno scatto, a volte doloroso, della fascia muscolare della coscia contro la parte più esterna dell’anca (trocantere) nei movimenti di rotazione. Meno frequentemente lo scatto può essere più ‘interno’ e provocato da un tendine che prende il nome di ileo-psoas.

Il trattamento iniziale consiste negli esercizi di stretching e nell’uso di farmaci antiinfiammatori. La terapia infiltrativa può risultare efficace in molti casi.

Nei casi resistenti si ricorre alla chirurgia che consiste nel detendere la fascia che provoca il problema.

Con sindrome del piriforme si definisce un disturbo doloroso che compare quando il muscolo piriforme (muscolo che unisce la superficie interna dell’osso sacro al femore) comprime il nervo sciatico.

Il muscolo può andare incontro a spasmo per trauma, eccessivo sforzo, inattività dei muscoli glutei, ma anche a seguito di miositi o dopo interventi all’anca.

Può essere caso di dolore profondo con irradiazione a tutto l’arto inferiore, simulando una  sciatica.

La terapia è in genere farmacologica (antiinfiammatori e miorilassanti) e infiltrativa.

In alcuni casi è indicato il trattamento chirurgico.

Si tratta propriamente di un’articolazione diversa da quella vera e propria dell’anca. Essa è situata all’interno del bacino ed è spesso sede di processi infiammatori, reumatismi e artrosi.

Il sintomo principale è un dolore che spesso può essere confuso con un mal di schiena o con una sciatica.

Il trattamento iniziale è farmacologico (antiinfiammatori, analgesici, neuroprotettori). Può rivelarsi di grande utilità la terapia infiltrativa (solitamente con anestetici locali e cortisonici).

Nei casi in cui questi trattamenti si rivelassero inefficaci vi è indicazione all’intervento chirurgico di artrodesi (cioè di fusione dell’articolazione), che oggi è possibile effettuare con tecniche mini-invasive.

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