TERAPIA INFILTRATIVA: CURARE SENZA LA CHIRURGIA

Come esperto di patologie articolari, la terapia infiltrativa rappresenta una parte consistente della mia attività clinica.
Infatti, grazie alle infiltrazioni, molti disturbi di anca, ginocchio, spalla e altre parti del corpo possono essere curati senza ricorrere alla chirurgia.
Il successo di ogni trattamento dipende da vari fattori: tipo di patologia, stato di avanzamento della stessa, tipo e quantità di prodotti usati nella terapia, risposta personale al trattamento, etc.
Alla base deve sempre esserci una precisa e approfondita diagnosi, a cui far seguire un piano di trattamento che dovrebbe essere personalizzato, cioè adatto ad ogni singolo paziente.
L’infiltrazione è una tecnica non invasiva, una semplice puntura che consente di iniettare in un distretto corporeo (come per esempio un’articolazione) un farmaco o una sostanza non farmacologica.
Rispetto ad altre vie di somministrazione (orale, intramuscolare, etc.) presenta notevoli vantaggi.
Infatti, attraverso un’infiltrazione, si può curare la parte interessata in maniera diretta, più rapidamente e con le giuste concentrazioni locali.
In questo modo si usa solo la quantità di farmaco (o di altre sostanze) necessaria, senza che il resto dell’organismo ne sia inutilmente interessato.
Quando si parla di sistema muscolo-scheletrico le strutture che più comunemente sono sottoposte a terapia infiltrativa sono le articolazioni (strutture limitrofe) e i tendini.
INFILTRAZIONE DELLE ARTICOLAZIONI:
Un’articolazione, come il ginocchio, l’anca o la spalla, può essere sottoposta a infiltrazione per svariati motivi.
Le patologie più comuni sono l’artrosi, le artriti reumatiche e i problemi che colpiscono la cartilagine.
Le sostanze di più comune utilizzo sono l’acido ialuronico e i farmaci cortisonici (spesso associati ad anestetico locale).
L’ACIDO IALURONICO lubrifica e, in un certo senso, aiuta la cartilagine a svolgere il suo ruolo principale, quello di dissipare gli attriti. Quindi, in un articolazione dove la cartilagine è danneggiata, il suo uso è molto spesso raccomandato. Si è osservato, inoltre, che l’acido ialuronico nel medio termine ha anche una serie di effetti benefici all’interno dell’articolazione, quale per esempio quello di ridurre la concentrazione di molecole dell’infiammazione e di enzimi che degradano la cartilagine. Inoltre, non essendo un farmaco (è infatti classificato dall’AIFA come dispositivo medico), gli effetti indesiderati sono estremamente rari.
I CORTISONICI che si usano per via infiltrativa hanno un potente effetto antiinfiammatorio e spesso risolvono i sintomi in maniera rapida ed efficace.
Recentemente però sono stati messi in cattiva luce per il fatto che è stato visto che il loro uso prolungato può impoverire le cartilagini della loro componente cellulare. Tuttavia un uso parsimonioso rimane raccomandato anche dalle grandi società scientifiche, soprattutto nei casi in cui vi è la necessità di ‘spegnere’ lo stato infiammatorio di un articolazione.
Oltre a queste due sostanze ‘storiche’, nella terapia infiltrativa hanno fatto ingresso numerose altre sostanze, quali l’OZONO (o meglio una miscela di ossigeno-ozono), il COLLAGENE e i POLINUCLEOTIDI, il PRP (plasma ricco di piastrine), le CELLULE STAMINALI del tessuto adiposo addominale e altre.
Ognuna di queste tecniche ha i suoi pro e i suoi contro. A dispetto di facili entusiasmi che ogni novità può suscitare su questo argomento, bisogna ricordare che non esiste una ‘panacea’ valida per tutto.
Il piano di trattamento più efficace è quello che parte da una comprensione approfondita del problema da affrontare. Esso quindi può variare molto in base alla patologia e alle caratteristiche del singolo paziente.
TRATTAMENTO DEI DIFETTI DI CARTILAGINE CON CELLULE STAMINALI DAL GRASSO ADDOMINALE
Rappresenta una delle novità più attrattive degli ultimi 15 anni nel campo della terapia infiltrativa. Questa tecnica consiste nel prelevare tessuto adiposo dall’addome e sottoporlo a un processo di frammentazione e filtraggio che permette di isolare un liquido ricco di cellule ad azione rigeneratrice.
Scopo di questa tecnica è, teoricamente, quello di rigenerare cartilagine laddove essa è carente. Poiché l’artrosi è una patologia che si caratterizza principalmente per l’usura cartilaginea, essa rappresenta il campo di utilizzo principale di questa tecnica.
Buoni risultati sono stati riscontrati nelle artrosi lievi e moderate, dove c’è ancora del tessuto cartilagineo ‘ricettivo’ per questo tipo di trattamento.

TESTIMONIANZE
Un bravo medico molto professionale, persona molto umana, gentile e molto scrupoloso, sono stata x un consulto ho problemi ai piedi e operata 6 volte da altri medici ma ho purtropp avuto risultati deludenti da altri. Io lo consiglio vivamente
Preparato, gentile, paziente, disponibile. La raccomando calorosamente a chi cerca un ortopedico!!!