
Grazie alla sua percentuale di successo elevatissima la protesi d’anca è stata definita dal Lancet, prestigiosa rivista medica, l’intervento del secolo (con riferimento al secolo scorso). Infatti grazie a essa è possibile un ritorno alle normali attività della vita quotidiana nella quasi totalità dei casi. Molti però si chiedono se ci sono delle limitazioni per il solo fatto di avere una protesi, se si può praticare sport o se si possono fare attività come lo yoga.
Innanzitutto va sottolineato che non c’è una risposta adatta a tutti. Vi è una notevole variabilità individuale in termini di richieste funzionali, qualità dell’osso, caratteristiche anatomiche e biomeccaniche. Inoltre esistono diverse tecniche chirurgiche e moltissimi tipi di impianti. Per questi e altri motivi è importantissimo discutere di questi aspetti con il proprio chirurgo, per avere risposte che incidono concretamente sulle attività di tutti i giorni.
Per esempio, un impianto effettuato con la via di accesso postero-laterale richiede generalmente maggiori accortezze, soprattutto nelle settimane seguenti l’intervento, come evitare di abbassarsi troppo. Questo riduce il rischio di dislocazione della protesi.
Queste accortezze non sono necessarie se l’intervento è stato eseguito con la via di accesso anteriore o con altre vie di accesso.
Dopo la fase di convalescenza, che può essere molto variabile, generalmente si possono riprendere tutte le attività giornaliere, a meno che il chirurgo ortopedico abbia indicato precise limitazioni.
Spesso, per i soggetti che lo richiedono, è anche possibile tornare alla pratica di un’attività sportiva, anche intensa. In questo caso, è necessario sapere che il proprio stile di vite può avere un impatto significativo sulla durata di una protesi.
Per quanto tecnologicamente avanzati siano gli impianti oggi disponibili sul mercato, bisogna sempre tenere in considerazione che la protesi è un dispositivo inerte. Essa serve a supplire la funzione di un’articolazione, ma a differenza dei tessuti biologici che sono vivi e per questo anche estremamente adattabili, una protesi può solo passivamente adattarsi all’anatomia dell’ospite.
Per questo i legami che si formano con i tessuti umani possono attenuarsi col tempo e con l’uso. Tale usura può essere più rapida se sono più alte le richieste funzionali.
Quindi, salvo diversi indicazioni, con una protesi all’anca è possibile praticare attività sportiva, ma è consigliato privilegiare attività a basso impatto (come camminare, andare in bicicletta, nuotare).
E’ consigliato, sempre, aver cura della propria protesi per non diminuire la sopravvivenza a lungo termine della protesi.